Ha studiato all’ Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Agli inizi della carriera artistica aderì al movimento dei “Chiaristi” non tanto, sembra (per come poi il suo linguaggio espressivo si è rivelato) per elezione ed affinità, quanto per protesta e rifiuto della retorica novecentista. Dopo la guerra fu tra i più fervidi animatori del gruppo della galleria Borgonuovo, culla del realismo: movimento per il quale Motti è venuto realizzando la sua personalità artistica, elaborando un linguaggio espressivo inconfondibilmente suo, sempre evolventesi e sempre più libero e sciolto da schematismi precostituiti: un linguaggio di volta in volta inventato.
Mostre antologiche gli sono state dedicate alla Rotonda della Besana in Milano, al Palazzo Diamanti di Ferrara, alla Casa del Mantenga di Mantova, al Municipio di Jesolo, al Castello Mediceo di Melegnano, al Municipio di Strabella, al Palazzo del capitano di Reggio Emilia, al Castello Estense di Ferrara. Tra i numerosi premi conseguiti:
Premio Suzzara 1950 e 1958; Ramazzotti nel 1961; Premio Feltrinelli alla Biennale di Milano del 1969; Premio Campione d’Italia nel 1970.
La sua attività è stata ripetutamente sottolineata da riconoscimenti ufficiali, nonché da consensi di critici qualificati e qualificanti, tra cui: Batoli, Budigna, Coccia, De Grada, De Micheli, Lepore, Monteverdi, Munari, Sesti, Villani e altri.
Annuario COMED 1989 N. 16 “Guida ragionata delle Belle Arti”
Catalogo Bolaffi dell’arte Moderna Italiana – Ed. Mondadori, 1982.
Enciclopedia Universale dell’ Arte Moderna SEDA (Vol. VI) – Ed. Ist. Arti Figurative , Milano 1969.
Pittori del ‘900 Italiano (Vol.II) – Ed. Electa
La memoria del Po. Pittura tra Piacenza – Parma e Regggio Emilia – Ed. Skira ,2002