Verità per Giulio Regeni

MINIUCCHI AGAPINO

Trascorre i primi anni della sua vita a Pesaro. Studia Medicina e Chirurgia ed esercita la professione di dentista. Inizia a dipingere nei primi anni Cinquanta. Realizza la prima personale nel 1953 presso la Galleria Zingarini di Terni. Nel 1959 partecipa alla VIII Quadriennale di Roma. A partire dal 1968 si dedica completamente alla scultura. Abbandonate le prime ricerche figurative, l’artista, negli anni settanta, realizza opere di forte impatto, con materiali poveri, quali il legno, inserti di cuoio, elementi in pietra, ferro e vimini. Nel 1977 sue opere sono presenti al Festival di Spoleto. Nel 1979 il Comune di Pesaro gli dedica un’ampia retrospettiva. Alla fine degli anni settanta l’interesse dell’artista si sposta verso l’uso del ferro e dell’acciaio, con i quali realizza opere monumentali, che gli valgono anche commesse pubbliche. Alla metà degli anni ottanta lo scultore si rivolge al piccolo formato, lavorando a colature di piombo nelle fessure della pietra naturale di Cesi e nel 1986 è invitato alla Biennale di Venezia. In quel periodo dà vita a un nuovo ciclo di opere, dove rielabora le già note forme del legno delle traversine abbandonate dei binari ferroviari, con materiali più leggeri, come vinchi e ornelli, piccoli e flessibili arbusti di bosco.
Diversi gli interventi di decorazione urbana, quali quelli realizzati all’ingresso di Terni, quindi a Perugia, Pesaro, Fano e per Palazzo Massari a Ferrara. Nel 2000 il Comune di Terni gli dedica una importante antologica presso Palazzo Gazzoli. Sue opere si trovano presso le collezioni della Pinacoteca d’Arte Moderna di Spoleto, della Provincia di Reggio Emilia, presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York, presso la George Town University.