Rosai, Carrà e Morandi furono i maestri a cui guardò maggiormente. Cominciò a partecipare alla vita artistica nel 1931, facendosi notare per l’immediatezza dei suoi quadri.
L’indirizzo realistico, sostenuto da elementari schemi compositivi e da una tavolozza ricca di toni caldi e scuri, lo fa accostare alla tradizione ottocentesca.
Tra i premi attribuitigli vanno ricordati il Micheletti, il Roma e il Fiorino. (Enciclopedia universale dell’Arte Moderna SEDA)
Vedi: Catalogo dell’Arte moderna italiana N. 20 Giorgio Mondadori e associati