Verità per Giulio Regeni

cirillo manicardi

Nel 1873 frequenta l’incisore Romualdo Belloli che lo introduce all’arte della grafica presso la Scuola pel Disegno di Architettura, di Figura e di Ornato. Si iscrive all’Accademia Atestina di Modena dove frequenta i corsi di Figura a partire dal 1878. Nel 1880 espone per la prima volta a Reggio Emilia. Come borsista risiede a Firenze fino al 1883, frequentando i corsi dell’Accademia di Belle Arti e l’atelier del pittore Francesco Gioli. Nel 1884 è presente alla Esposizione di Torino. Nel 1887 compie un viaggio a Parigi, fondamentale per la sua esperienza professionale. Frequenta l’atelier dell’acclamato pittore Léon Gérome e lavora per un breve periodo nell’atelier di Robert Fleury. Rientra nel 1888 in Italia dove viene nominato accademico all’Accademia di Belle Arti di Modena e poi di Reggio Emilia. Nel 1889 è abilitato all’insegnamento e una sua opera è acquistata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Verona. Entra in contatto con l’intellettuale socialista Camillo Prampolini e si fa promotore delle idee socialista, tanto da essere eletto presidente, nel 1900, della Cooperativa di Consumo di Massenzatico e della Cooperativa di pittori di Reggio Emilia. Partecipa nel 1898 alla Esposizione di Torino. Nel 1903 lavora alla decorazione di una cappella della Chiesa di San Nicolò di Reggio. Insegna dal 1891 presso la locale Scuola di Disegno per Operai e tra il 1905 e il 1909 aderisce al progetto di alfabetizzazione voluto da Prampolini.
Nel 1909 è incaricato della decorazione della facciata del rinnovato palazzo del Monte di Pietà, dopo avere creato la decorazione per il Teatro della Casa del Popolo di Massenziatico (progettato dall’Ing. Pier Giacinto Terracchini), ispirandosi alle pitture che ornavano la Casa del Popolo di Bruxelles, progettata dall’architetto Victor Horta. Tra il 1909 e il 1910 la commissione artistica della Cassa di Risparmio di Reggio Emilia, gli affida l’incarico di decorare l’interno della vecchia sede dell’Istituto, presso l’antico Palazzo Pratonieri. I lavori di restauro si completano nel 1916 e tra il 1917 e il 1920 l’artista procede alla decorazione del fregio pittorico. Negli ultimi anni della sua vita, l’artista si allontana dalla pittura. Nel 1927, due anni dopo la morte, è celebrato a Reggio Emilia da una grande retrospettiva.