LA CGIL DI REGGIO EMILIA “Non è accettabile che si continui a morire lavorando”
La Cgil e la Flai di Reggio Emilia, sono vicine alla famiglia di Roberto Romitti, ed esprimono sgomento e cordoglio per l’ennesimo caso di infortunio mortale sul lavoro avvenuto stamattina a Novellara presso la Methodo Chemicals.
Non è accettabile che si continui a morire lavorando, in un continuum con frequenze da capogiro. Da quando il Paese ha “riaperto”, dopo lo stop imposto dalla pandemia e in base a quel “rischio calcolato” messo in conto nelle parole del presidente Draghi, quasi quotidianamente registriamo morti riconducibili all’attività lavorativa.
È un “rischio calcolato” che non può essere accettato. Si protrae lungo tutta la Penisola una strage continua, che ipocritamente viene definita col termine di “morti bianche”, che non può far rumore solo nell’immediato per sparire dai radar fino alla prossima vittima.
Per questo bisogna determinare in tempi rapidissimi un cambio di passo, fatto di azioni concrete, da parte delle imprese che devono investire nella salute e sicurezza dei propri dipendenti e non considerare la tutela dell’incolumità di chi lavora come una voce di spesa da tagliare o sui cui risparmiare.
E’ necessario che aumentino le ispezioni e le sanzioni per chi viola le norme in materia e che questo tema assuma primario rilievo nell’ agenda politica nazionale.
Come Cgil, assieme a Cisl e Uil, abbiamo sollecitato la Prefettura durante l’ultimo presidio di protesta, il 4 giugno scorso, presentando le nostre rivendicazioni in materia. Che sono le rivendicazioni di chi tutte le mattine si alza per recarsi sul posto di lavoro.
Non ci stanchiamo di ripetere che non è più possibile rimandare il momento in cui tutti – dalle Istituzioni, agli organi ispettivi, al sindacato e alle imprese – operino responsabilmente mettendo in campo ogni azione necessaria per fermare questa inaccettabile strage.