SLC CGIL Reggio Emilia “Un errore la chiusura dei teatri e delle sale cinematografiche”
I luoghi dove si produce cultura a Reggio Emilia e Provincia sono teatri, scuole di danza, sale cinematografiche. Un mondo che comprende anche aziende di servizio agli spettacoli, di tecnica del suono, scuole di musica, cori, orchestre – solo per citarne alcune- dando occupazione a circa un migliaio di persone tra lavoratori dipendenti e autonomi, senza considerare l’indotto che generano in particolare alcuni tipi di spettacoli.
La maggioranza dei lavoratori e della lavoratrici fermi dopo la chiusura decretata dall’ultimo provvedimento nazionale è impiegata con contratti precari, spesso anche in nero, che dall’inizio della crisi pandemica non garantiscono la continuità salariale. Allo stesso modo, quasi come fossero lavoratori invisibili, tanti sono rimasti fuori dai contributi una tantum.
“Le difficoltà di questo settore, con contratti border line, sono emerse in maniera evidente già con le chiusure dello scorso marzo – spiega Mirco Pellati, segretario Slc Cgil Reggio Emilia – Ora la nuova chiusura mette alle corde gli stessi lavoratori ed un settore che rischia di scomparire. Crediamo che la necessità di un sostegno al reddito, di una serie di diritti universali come la malattia, la maternità l’infortunio debbano essere garantiti a tutti senza differenze tra lavoratori dipendenti ed autonomi”.
Quella che si sta determinando è “un’assenza spettacolare “ perché la mancanza di produzione e fruizione della cultura e dei suoi luoghi, anche e soprattutto in un momento difficile come quello che il nostro Paese sta vivendo a causa dell’emergenza sanitaria, crea un vuoto nel percorso di formazione e di crescita della persona nella sua interezza.
“Chiudere oggi questo settore che ha dimostrato in questi mesi di essersi messo in regola con tutte le norme e i protocolli sanitari richiesti, garantendo il distanziamento e la sicurezza delle attività è profondamente sbagliato – conclude Pellati – Siamo consci dei rischi e della delicatezza di questa fase ma crediamo che si sarebbe potuto trovare il modo di mantenere aperte le attività e dare continuità all’operatività del settore. Ora tutto il comparto culturale, dal panorama locale a quello nazionale, dal settore cinematografico a quello degli spettacoli dal vivo, ha bisogno di essere sostenuto economicamente per garantire appena possibile una ripartenza che ci auguriamo tutti”.
Sono queste le motivazioni che guideranno la manifestazione che si svolgerà a livello nazionale in tutti i capoluoghi di Regione il prossimo 30 Ottobre e coinvolgerà, nel rispetto delle norme anti covid, tutti i lavoratori dello spettacolo. In Emilia Romagna l’appuntamento è a Bologna, ore 10:00 in Piazza Roosvelt.