Una scelta senz’altro utile, quella di prorogare il pagamento della prima rata dell’Imu 2020, per le organizzazioni sindacali provinciali Cgil e Cisl. L’amministrazione comunale di Reggio Emilia ha scelto infatti di prorogare al 16 luglio prossimo la scadenza per il pagamento della propria rata di acconto Imu 2020.
“Una decisione che abbiamo sostenuto non solo per ciò che riguarda l’Imu ma anche per quanto concerne altri tributi come ad esempio la Tari – spiegano i sindacati – La situazione straordinaria che si è determinata con l’emergenza Covid 19, e le conseguenti difficoltà che potrebbero incontrare molti contribuenti nel rispettare le scadenze ordinarie, richiedono uno sforzo anche sul piano locale per differire il pagamento dei tributi”.
Già molte scadenze sono state oggetto di proroga a seguito di interventi normativi, differenziare, ritardando di un mese, il pagamento della prima rata Imu si colloca dentro questo percorso, a sostegno in particolare di tanti cittadini fortemente colpiti anche sul piano economico dall’emergenza in corso.
L’emergenza ha modificato anche il periodo di riferimento per presentare la denuncia dei redditi, che quest’anno potrà arrivare fino al 30 Settembre 2020, con molti cittadini che faranno la propria denuncia ben oltre la scadenza del 16 giugno prevista per il pagamento della prima rata dell’Imu.
“Come Caaf di Cgil e Cisl riteniamo quindi questa scelta utile alla gestione delle nostre attività di assistenza di migliaia di cittadini sul territorio – commentano – avendo più tempo utile per elaborare i conteggi in sede di denuncia dei redditi e garantendo comunque la massima qualità del servizio e minimi disagi all’utenza”.
L’auspicio dei sindacati è che anche altri comuni della Provincia verifichino la possibilità di intervenire in questa direzione.
“In alternativa – sottolineano sempre le Organizzazioni sindacali – i comuni potrebbero mantenere la scadenza del 16 Giugno prevedendo la non applicazione di sanzioni ed interessi per i pagamenti effettuati oltre tale data, previo verifica della possibilità di tenere conto, in situazioni eccezionali come senz’altro è questa, di circostanze esimenti l’applicazione di interessi e sanzioni”.
La richiesta di proroga è stata avanzata al governo e all’Anci dalla Consulta Nazionale dei Caaf che rappresenta quasi il 90% della totalità dei Caaf riconosciuti sul piano nazionale, e che effettuano oltre l’85% delle dichiarazione reddituali di persone fisiche.